Si è conclusa la conferenza stampa del nuovo allenatore dell’Unione Sportiva Arezzo Massimo Pavanel. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate alla stampa:
Le prime parole: “Sono felice ed orgoglioso di questa occasione. Dopo la chiamata del direttore Gemmi non ci ho pensato neanche un secondo a venire ad Arezzo. In quattro ore e mezzo son tornato dalla Slovenia. Sono concentrato sulla partita di lunedì, la partita contro la Lucchese è il nostro primo obiettivo. Darò il 200% da ora fino a quando rimarrò in questa piazza. Conosco diversi giocatori: i due portieri -Borra e Ferrari-, Matteo Franchetti, ma anche altri. Ho avuto un’ottima impressione dal gruppo, che ha voglia di fare. Faremo di tutto per tirare fuori le qualità di questa squadra”
Il momento della squadra: “Questo è un momento di sfiducia, ma dobbiamo essere tutti disposti a mettere qualcosa di positivo. I ragazzi devono avere la possibilità di rischiare la giocata, di sempre giocare al 200%. Loro devono tirare fuori le loro qualità, io devo cercare di metterli nella condizione migliore. In questo momento bisogna sbloccarsi psicologicamente”
L’impatto con la squadra: “La prima cosa che ho detto ai ragazzi è “zero alibi e centrati sul lavoro”. Seguo la Serie C, che è un campionato difficile, e l’Arezzo dalla scorsa stagione. Io credo nella gavetta, credo in tutto quello che ho ottenuto nella mia carriera: nessuno mi ha mai regalato nulla”
Precedenti contatti: “L’anno scorso c’è stato un avvicinamento con la società, ma ho preferito terminare il mio percorso con la Primavera dell’Hellas prima di approdare in una Prima Squadra. Io voglio che i miei ragazzi si divertano e facciano divertire i tifosi mentre giocano. Il rispetto è un requisito essenziale e dev’esserci sempre nel rapporto con i ragazzi. Il direttore mi ha voluto nelle giovanili del Verona, tempo fa. Credo di essermi guadagnato il suo rispetto sul campo, e spero di ripagare la sua fiducia”
La sua idea di calcio: “Io lavoro per principi di gioco, i discorsi sui moduli decadono presto: le soluzioni possono essere diverse, i principi rimangono. Il modulo sarà uno step successivo, si può anche essere camaleontici. Ci sono delle certezze dimostrate nelle ultime partite, partirò da quelle per poi sviluppare un percorso diverso. La mia squadra cercherà di fare gioco, aggredire sempre alto, senza essere spericolati”
La stagione finora: “Non voglio entrare nello specifico nel lavoro dei miei predecessori, non è giusto e rispettoso. Io parlo come responsabile della squadra da questo momento”
Lo staff: “Elvis Abbruscato lo conoscevo come giocatore, è un ragazzo che vuole fare bene e gli darò i suoi spazi. Le altre scelte sono state fatte dal direttore e sono contento dello staff che ho a disposizione”
Il momento più alto della carriera: “Non ce n’è veramente uno. Le mia esperienze con l’Hellas, il campionato di Eccellenza vinto con il Pordenone… l’emozione è ciò che fa la differenza, indipendentemente da dove ti trovi in quel momento“